Broncopolmonite

Broncopolmonite: sintomi, cura, cause, terapia, diagnosi e prevenzione

1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle (Aiutaci a migliorare SintomiCura votando questo articolo, grazie)
Loading...

Infiammazione acuta dei bronchi e dei polmoni del tessuto polmonare caratterizzata dalla presenza di molteplici focolai. I microrganismi responsabili sono di diversa natura, e di solito batteri: pneumococchi, streptococchi, stafilococchi, ecc.

Descrizione della broncopolmonite

Polmonite caratterizzata da un’infezione di varia estensione dei bronchioli, degli alveoli polmonari e dell’interstizio polmo nare. La broncopolmonite, impropriamente detta congestione polmonare, è un’affezione frequente. Colpisce in particolare i bambini piccoli e gli anziani, o i soggetti fisiologicamente indeboliti.

La sua origine è infettiva, batterica (pneumococco, streptococco, bacilli Gram-negativi), virale (morbillo) e talvolta micotica (aspergillo). Nei soggetti fragili, la broncopolmonite può e ssere di origine nosocomiale (contratta durante un ricovero ospedaliero).

La diagnosi si basa sull’associazione di una febbre spesso elevata (39-40 °C), di sintomi come la tosse o l’espettorazione e di un’insufficienza respiratoria acuta. Per conferma, il medico richiede un esame radiologico dei polmoni, che mostra opacità poco dense e non ben delimitate (a differenza di quanto si osserva nella polmonite acuta). In certi casi, per determinare il germe in causa, si può prescrivere un esame dell’escreato, una fibroscopia bronchiale o una serie di emocolture. Il paziente viene di solito ricoverato in ospedale.

In genere un trattamento antibiotico si dimostra efficace ne l giro di 48 ore e la maggior parte dei malati guarisce completamente in una quindicina di giorni. Tuttavia, le radiografie tornano alla normalità solo nella quarta settimana dalla manifestazione della malattia. Nelle forme gravi può rendersi necessario il ricovero in unità di terapia intensiva.

Broncopolmoniti atipiche

Quando le capacità di difesa immunitaria dell’organismo sono ridotte, come avviene nei neonati prematuri, nelle persone trattate con farmaci antitumorali o immunoppressori, o nei pazienti affetti da AIDS, anche microrganismi abitualmente non pericolosi possono provocare delle infezioni broncopolmonari.

I microrganismi che entrano in causa in queste situazioni sono virus poco patogeni, come il citomegalovirus, i virus della varicella o della rosolia, che normalmente non provocano infezioni polmonari, batteri scarsamente patogeni, miceti come la Candida albicans, protozoi come la Pneumocistis carinii. Proprio l’indebolimento delle difese immunitarie rende pericolose queste infezioni.

Sintomi delle broncopolmoniti atipiche

I sintomi sono particolarmente evidenti: il paziente tossisce continuamente, respira con difficoltà e ha spesso un colorito cianotico; la frequenza respiratoria è aumentata. Piuttosto scarsi, invece, sono i segni che possono essere rilevati dal medico auscultando il torace. L’andamento di queste forme di broncopolmonite è spesso grave: particolarmente violente e pericolose sono le forme provocate da batteri e miceti.

Terapia e cura delle broncopolmoniti atipiche

Il primo passo del trattamento consiste nel correggere, per quanto è possibile, il deficit immunologico, trasfondendo globuli bianchi, somministrando gamma-globuline o farmaci capaci di stimolare la risposta immune. Per impostare una terapia efficace è poi necessario identificare con precisione il microrganismo che ha provocato la broncopolmonite, e quindi iniziare una terapia specifica a base di farmaci antibiotici, antimicotici o antiprotozoari. La risposta positiva alla terapia non è sempre pronta: anche se il farmaco è stato scelto correttamente, non è raro che i primi segni di miglioramento si abbiano quattro o cinque giorni dopo l’inizio della terapia: questo perché il sistema immunitario inefficiente non riesce a collaborare con i farmaci nell’eliminare i microrganismi responsabili della malattia; è quindi necessario non sospendere la terapia, anche se non si hanno dei risultati terapeutici immediati.

Cause della broncopolmonite

La via attraverso cui i batteri arrivano al territorio broncopolmonare è più spesso quella aerea, ma frequentemente anche ematica o linfatica. Spesso la broncopolmonite appare come una localizzazione secondaria di altre malattie infettive in atto quali morbillo, influenza, pertosse, tracheobronchiti, ecc. A differenza della polmonite vera o “”polmonite lobale franca””, che colpisce prevalentemente soggetti giovani (o meglio giovani adulti), la broncopolmonite si manifesta con maggiore frequenza nei vecchi e nei bambini, soprattutto in tenera età.

Va inoltre ricordato che spesso si manifesta in individui con stasi polmonare, cioè già ammalati di cardiopatie, o degenti da lungo tempo a letto, operati, ecc. Spesso la broncopolmonite si stabilisce dopo la penetrazione di sostanze estranee nelle vie aeree, o in seguito a vomito.

Sintomi della broncopolmonite

La sintomatologia è molto varia e dipende dalle diverse condizioni di resistenza dell’organismo. L’inizio quasi mai è improvviso (come accade invece per la polmonite) non vi è dolore toracico e brivido, la febbre sale gradualmente. La tosse è insistente, l’espettorato muco-purulento e striato di sangue. Tra le forme più gravi sono da segnalare quelle in cui si ha l’associazione di più germi o agenti infettivi anche virali, come ad esempio il virus dell’influenza con lo stafilococco. La diagnosi diventa facile solo quando l’esame toracico obiettivo sia evidente.

La radiografia può essere di grande aiuto, dimostrando la presenza dei focolai infiammatori che risultano come zone opache di diversa grandezza ed a contorni sfumati.

Il decorso della malattia è pure vario e dipende dalla virulenza dei germi responsabili, dalla resistenza del malato e dalla efficacia della terapia. Vi sono casi che evolvono verso la guarigione in pochi giorni e non lasciano segni, ed a altri che si protraggono per diverse settimane con alternanza di periodi di remissione e perodi di riacutizzazione della sintomatologia generale e locale. In alcuni casi di soggetti molto anziani e debilitati da altre malattie, si ha un aggravamento progressivo delle condizioni di salute e la comparsa dei segni dell’insufficienza respiratoria fino ad arrivare alla morte. Come si è già detto, la broncopolmonite differisce dalla polmonite vera per la molteplicità dei focolai infiammatori di diversa grandezza, varia localizzazione e diversa fase di evoluzione.

Le zone di infiltrazione si trovano con maggiore frequenza nei lobi inferiori. Talora sono di piccole dimensioni e distanti fra di loro, ma a volte hanno la tendenza a confluire e a occupare tutto o quasi tutto un lobo. In alcuni casi si possono osservare evidenti focolai emorragici con fenomeni di necrosi dell’epitelio bronchiale e tracheale.

Terapia e cura della broncopolmonite

La cura della broncopolmonite non differisce essenzialmente da quella della polmonite lobare franca. É da tenere presente l’opportunità di una terapia antibiotica protratta anche nelle forme scarsamente febbrili, specie se il soggetto è anziano. Nelle forme in cui prevale la stasi polmonare è da tener presente l’utilità dei frequenti cambiamenti di posizione (decubito laterale alternato).

I cambiamenti del decubito, insieme con gli esercizi respiratori, possono essere importanti per la prevenzione della broncopolmonite nei soggetti costretti a letto.