Gomito del tennista

Gomito del tennista: sintomi, cura, cause, terapia, diagnosi e prevenzione

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Descrizione del gomito del tennista

I medici hanno identificato il gomito del tennista (o epicondilite laterale) più di 100 anni fa. Al giorno d’oggi, circa il 50% dei giocatori di tennis ha questa malattia ad un certo punto della loro carriera, ma essi rappresentano meno del 5% del totale dei casi, rendendo il nome della malattia inappropriato.

Il gomito del tennista può colpire soggetti di qualsiasi età e razza ma, in realtà, sono sottoposti al rischio più elevato gli uomini di razza bianca tra i 30 ed i 60 anni di età e che svolgono attività manuali, per esempio, carpentieri ed imbianchini; particolarmente vulnerabili sono anche le donne di mezza età che svolgono lavori a cottimo nell’industria dell’abbigliamento.

Negli ultimi anni, si sono verificati anche casi in bambini che si divertono con piccoli giochi elettronici per lunghi periodi di tempo e in persone che utilizzano raramente il computer, ma che, quando serve, ne fanno uso ininterrottamente per molte ore (vedi alla voce Sindrome del Tunnel carpale).

Sintomi del gomito del tennista

Dolore ricorrente sul lato esterno e superiore dell’avambraccio subito al di sotto della piega del gomito; talvolta il dolore si irradia lungo l’avambraccio verso il polso. Il dolore si scatena sollevando o piegando il braccio oppure afferrando oggetti anche leggeri come una tazzina di caffè.

Difficoltà ad estendere completamente l’avambraccio (a causa dell’infiammazione dei muscoli, dei tendini e dei legamenti). Il dolore dura tipicamente da 6 a 12 settimane; i disturbi possono continuare da un minimo di 3 settimane sino a diversi anni.

Lesioni al tendine

Il movimento del polso è controllato in parte dal muscolo estensore breve del carpo radiale. Se il polso esteso incontra una forza resistente, come quando colpite una palla con una racchetta da tennis, la pressione e lo stress eccessivi possono causare uno strappo nel muscolo. Dopo il trauma, tipicamente compaiono dolore e infiammazione.

Rivolgetevi al medico se…

Il dolore persiste per più giorni; l’infiammazione cronica dei tendini può causare una disabilità permanente. L’articolazione del gomito si gonfia; il gomito del tennista raramente causa tumefazione e quindi si tratta di un’altra patologia come l’artrite, la gotta, un’infezione, o un tumore.

Cause del gomito del tennista

I tennisti che hanno un rovescio lento e pigro tendono a compensare questa loro debolezza di gioco e di tempi ed utilizzano molto il polso. Questo movimento sottopone ad un grande stress sia il tendine dell’estensore, che di solito è relativamente delicato e si trova sul lato esterno del gomito, sia il muscolo estensore breve del carpo radiale, che aiuta a controllare i movimenti del polso.

È possibile causare lo stesso tipo di stress esercitando una torsione violenta mentre si utilizza un cacciavite o un altro utensile, oppure sollevando un oggetto pesante con il gomito serrato ed il braccio esteso. I soggetti giovani con le articolazioni più flessibili spesso non subiscono stiramenti dei tessuti in questo modo, ma i muscoli ed i tendini di individui sopra i 30 anni di età hanno maggior probabilità di subire dei danni. Il danno consiste in una piccola lacerazione in una parte del tendine o della fascia muscolare.

Dopo la guarigione della lesione iniziale, spesso la zona si strappa di nuovo, con conseguente emorragia, formazione di tessuto di granulazione e depositi di calcio nelle zone circostanti.

Il collageno è una proteina che si diffonde intorno, dalla sede della lesione, causando infiammazione. La pressione che ne risulta può impedire il flusso del sangue e schiacciare il nervo radiale, uno dei più importanti nervi per il controllo dei muscoli del braccio e della mano.
I tendini, strutture di collegamento dei muscoli alle ossa, non ricevono più la stessa quantità di ossigeno e di sangue e quindi guariscono più lentamente. Infatti, alcuni casi di gomito del tennista possono durare per anni, sebbene l’infiammazione di solito si risolva entro 612 settimane. Molti testi di medicina parlano del gomito del tennista come di un tipo di tendinite, come è spesso il caso, ma se anche i muscoli e le ossa dell’articolazione del gomito sono coinvolti allora si parla di epicondilite.

Se il dolore è localizzato direttamente sulla parte posteriore dell’articolazione del gomito, piuttosto che in basso ed all’esterno del braccio, può trattarsi di una borsite, patologia dovuta all’infiammazione del sacco che lubrifica l’articolazione. Se insorge una tumefazione, che non è quasi mai un sintomo del gomito del tennista, può essere necessario cercare altre possibili patologie, come l’artrite, un’infezione, la gotta, oppure un tumore.

Terapia e cura del gomito del tennista

Il modo migliore per mitigare i sintomi del gomito del tennista è smettere di fare qualsiasi cosa che irriti il braccio  un passo molto facile per il tennista del fine settimana, ma altrettanto difficile per chi svolge attività manuali, per un impiegato, o per un atleta professionista. I trattamenti più efficaci per questa malattia sia convenzionali che alternativi hanno le stesse premesse di base: il riposo del braccio fino alla scomparsa del dolore, poi il massaggio, per ridurre lo stress e la tensione dei muscoli, ed infine gli esercizi per rafforzare la zona ed impedire le recidive.

Se è necessario tornare a svolgere l’attività che ha causato la lesione, assicuratevi di riscaldare l’arto per almeno 510 minuti con delicati stiramenti e movimenti prima di iniziare l’attività vera e propria. Fate interruzioni frequenti.

Medicina convenzionale

La medicina convenzionale offre una grande varietà di trattamenti per il gomito del tennista, dall’iniezione di farmaci all’intervento chirurgico, ma il dolore non scomparirà totalmente senza l’interruzione dell’attività che danneggia l’articolazione. Una nuova lesione è inevitabile senza un adeguato riposo. Per la maggior parte dei casi di gomito del tennistada lievi a moderati, l’acido acetilsalicilico e l’ibuprofene aiutano a ridurre l’infiammazione ed il dolore mentre si è a riposo ed, in seguito, si potrà proseguire con esercizi e massaggi per facilitare la guarigione.

In alcuni pazienti l’organismo cerca di difendere il gomito da ulteriori danni contraendo il bicipite e tale difesa rende poi difficile l’estensione del braccio; l’intera zona può diventare rigida. Per aiutare a risolvere questo problema sono utili massaggi delicati e stiramenti, con cautela, da 2 a 4 volte alla settimana per diverse settimane.

Per i casi refrattari, il medico può consigliare l’iniezione locale di corticosteroidi, che riducono drasticamente l’infiammazione, ma che non possono essere utilizzati per lunghi periodi di tempo per i potenziali effetti collaterali. Se il riposo, i farmaci antinfiammatori e gli esercizi di stiramento non guariscono la malattia, si può considerare l’intervento chirurgico, sebbene questo tipo di trattamento sia raramente necessario (meno del 3% dei casi). Una procedura prevede di tagliare il tendine dall’epicondilo, la formazione rotondeggiante al termine dell’osso; questo taglio elimina quindi lo stress dal tendine, ma rende inutilizzabile il muscolo.

Un’altra tecnica chirurgica comporta la rimozione del cosiddetto tessuto di granulazione nel tendine e la riparazione dello strappo. Anche dopo la risoluzione dei sintomi è necessario avere cura del braccio. Riscaldate sempre i muscoli per 5-10 minuti prima di iniziare qualsiasi attività che implichi il movimento del gomito. Se insorge un dolore intenso dopo averlo usato in qualsiasi modo, fate un impacco sul gomito con il ghiaccio per 15-20 minuti e consultate un medico.

Molti medici suggeriscono l’uso di una fascia o di una benda subito al di sotto del gomito per dare un certo supporto ai muscoli ed eliminare lo stress dai tendini, ma molte ricerche hanno dimostrato che questi strumenti possono ridurre la circolazione e quindi impedire la guarigione se utilizzati per un periodo prolungato.

Una pressione sostenuta su un braccio infiammato può anche condurre a fibrosi, nella quale si forma una eccessiva quantità di tessuto connettivo, quasi come in una cicatrice; la conseguenza è un danno alla circolazione con un indebolimento permanente del braccio.

Scelte alternative

Il gomito del tennista risponde bene a molte terapia alternative. Alcune sono possibili a domicilio, ma bisognerebbe chiedere un aiuto ad un professionista per la chiropratica, l’osteopatia, o per la medicina cinese.

Digitopressione

Esercitare una pressione profonda con il pollice sul punto Intestino Crasso 11, situato all’interno del gomito, aiuta ad alleviare il dolore. Vedi alla voce Appendice per la localizzazione precisa del punto.

Agopuntura

Si ritiene che l’agopuntura abbia una percentuale di successo in circa il 6070% dei pazienti con questa patologia; un successo che ha permesso all’agopuntura di essere accettata anche nei circoli medici più conservatori. Ci sono numerosi punti per l’agopuntura che possono dare beneficio e quindi assicuratevi che l’agopuntore sia esperto nel trattamento di questa malattia o di forme analoghe.

Massoterapia

Per prevenire gli attacchi ricorrenti è necessario che il paziente migliori l’assetto globale del corpo; la postura e l’equilibrio corretti possono fare di più per l’allineamento dell’articolazione rispetto a qualsiasi altro farmaco. Considerate la possibilità di consultare inoltre uno specialista di massoterapia o un osteopata per tecniche come, per esempio, il Rolfing, il metodo di Feldenkrais e la tecnica di Alexander.

Chiropratica

Gli esperti di chiropratica, i fisioterapisti ed i terapisti occupazionali di solito utilizzano la marconiterapia (una forma di stimolazione elettrica), gli ultrasuoni e la massoterapia per trattare il gomito del tennista. La corrente elettrica e quella sonora migliorano la circolazione ed il drenaggio, rendendo più facile lo stiramento ed il massaggio della zona colpita.

Occasionalmente, gli esperti di chiropratica prescrivono una stecca oppure una benda per eliminare totalmente lo stress dal tendine e dal muscolo affetti, ma fate attenzione perché, se la stecca o la benda non sono ben adattate o sono mantenute per un periodo di tempo troppo prolungato, possono ridurre la circolazione sanguigna.

Fitoterapia

Per aiutare a rilassare un braccio dolente, massaggiate la zona affetta con olio di lavanda (Lavandula officinalis) o di eucalipto (Eucalyptus globulus). Si ritiene che per migliorare la circolazione sanguigna ed accelerare quindi la guarigione possa essere utile il peperoncino (Capsicum frutescens), disponibile sotto forma di unguento, così come l’olio di frassino (Zanthoxylum americanum).

Idroterapia

Se avete episodi ricorrenti di gomito del tennista, potete immergere il braccio in acqua tiepida per 30 minuti prima di iniziare a fare esercizio fisico. Mettete sempre del ghiaccio sull’articolazione colpita dopo averla utilizzata.

Medicina psicosomatica

Molti studi hanno dimostrato che l’ipnoterapia può dare un efficace sollievo al dolore del gomito del tennista. Consultate un esperto.

Osteopatia

Un trattamento di osteopatia relativamente semplice è noto col nome di tecnica di sforzo contrario e può essere fatto a domicilio; chiedete a qualcuno di ruotare il vostro braccio nella direzione opposta rispetto a quella che causa il dolore; mantenete il braccio in questa posizione per 90 secondi e poi tornate alla posizione normale.

Ripetete questo esercizio diverse volte al giorno perché è particolarmente efficace per le forme lievi e moderate, ma non per le forme croniche. Potete consultare un osteopata per ottenere informazioni relative a questa tecnica.

Rimedi domestici

Assumete ibuprofene o acido acetilsalicilico oppure fate massaggi sull’articolazione con olio di eucalipto o di lavanda. Tenete il braccio sollevato quando possibile, per ridurre l’infiammazione. Alternate impacchi caldi e freddi oppure peperoncino o frassino sulla zona malata per migliorare la circolazione e facilitare la guarigione. Chiedete a un compagno di massaggiare la parte più dolorosa del gomito con la parte convessa di un cucchiaio; fate attenzione perché questa procedura è aggressiva.

Questo trattamento fa molto male all’inizio, ma col tempo si riduce la sensibilità delle terminazioni nervose (e quindi del dolore) e anche l’infiammazione.

Considerate l’opportunità di guardare come giocano i professionisti per evitare problemi. Loro correggono quasi sempre la posizione muovendo i piedi invece che spostando le braccia. La maggior parte dei professionisti ha la racchetta pronta prima che la palla superi la rete; coloro che giocano solo per hobby, di solito, non muovono la racchetta fino a che la palla ha già attraversato la rete e ha fatto il primo rimbalzo. Evitate la tentazione di recuperare ruotando il polso per avvicinare la racchetta alla palla, soprattutto di rovescio. In caso contrario ci sono buone possibilità che voi dobbiate usare impacchi di ghiaccio per il dolore e consultare rapidamente un medico.

Iniezioni di botox

Secondo uno studio, la neurotossina utilizzata per combattere le rughe, il Botox, potrebbe costituire una nuova terapia per il dolore cronico del gomito del tennista. Alcuni ricercatori di Hong Kong hanno scoperto che tra 60 adulti afflitti da gravi casi di gomito del tennista, un’unica iniezione della tossina del botulino di tipo A ha alleviato il dolore di alcuni pazienti per un periodo massimo di tre mesi. I risultati si aggiungono all’elenco delle patologie potenzialmente trattabili con la tossina del botulino, comunemente nota come Botox. Benché il Botox sia diventato celebre per la sua capacità di distendere le rughe della fronte, la sostanza è stata lungamente utilizzata per trattare le contrazioni muscolari incontrollate che accompagnano diverse patologie mediche quali la paralisi cerebrale e gli spasmi cronici dei muscoli oculari. Il Botox è una forma raffinata della tossina che causa l’intossicazione alimentare del botulismo. Se iniettata in piccole dosi, stimola il rilassamento dei muscoli impedendo alle cellule nervose di rilasciare la sostanza chimica che scatena le contrazioni muscolari. Numerosi studi hanno anche ipotizzato che il Botox possa alleviare il dolore cronico, in patologie come l’emicrania e il dolore lombare e cervicale. La nuova ricerca è la prima a scoprire che le iniezioni della tossina del botulino hanno superato le prestazioni di un placebo nella terapia del gomito del tennista. In questo caso, il placebo era costituito da iniezioni di semplice soluzione salina. Il gomito del tennista (epicondilite laterale) è una lesione da uso eccessivo che affligge i tendini sul lato esterno del gomito.

Come suggerisce il nome, colpisce spesso gli appassionati degli sport con la racchetta, ma può anche emergere a seguito di movimenti ripetuti delle braccia, ad esempio per l’uso di un cacciavite, di un martello o di un pennello. Le possibilità terapeutiche attuali per questa patologia sono numerose: il riposo, i farmaci antinfiammatori e le iniezioni di corticosteroidi. Per la loro ricerca, Wong e colleghi (università di Hong Kong) hanno seguito un gruppo di 60 adulti colpiti da epicondilite laterale per almeno tre mesi. Metà dei soggetti ha ricevuto un’unica iniezione della tossina del botulino di tipo A nella zona interessata, l’altra metà una soluzione salina. Nei controlli effettuati un mese e tre mesi dopo, nei pazienti a cui era stata somministrata la tossina si sono riscontrati miglioramenti assai più pronunciati sul versante del dolore rispetto ai pazienti che avevano assunto il placebo. Nel gruppo che aveva assunto la tossina del botulino, il punteggio medio su una scala del dolore è sceso da 65,5 a 23,5 nel corso dei tre mesi.

Tra i pazienti a cui era stato somministrato il placebo, il punteggio medio era passato da 66,2 a 43,5. In alcuni pazienti la tossina ha tuttavia provocato un indolenzimento muscolare alle dita; l’indolenzimento muscolare è uno degli effetti collaterali tipici del Botox. È necessario proseguire la ricerca per confermare l’efficacia della tossina per il gomito del tennista, ha dichiarato Wong. Non è chiaro perché sia di sollievo alla patologia, ma i ricercatori ipotizzano che siano in atto effetti analgesici diretti. Nei test di vigore della presa non sono state riscontrate differenze significative tra i due gruppi di studio, il che fa pensare che l’effetto analgesico non sia soltanto il risultato della riduzione della tensione muscolare nell’area del gomito. È possibile che in futuro la tossina del botulino possa rivelarsi utile per patologie dolorose come l’emicrania cronica e l’epicondilite laterale, secondo quanto afferma S.L. Pullman (Columbia University di New York). Per il momento tuttavia, Pullman ritiene che sia preferibile che i medici lo riservino alle patologie caratterizzate da spasmi muscolari anomali.

Prevenzione del gomito del tennista

Per prevenire il gomito del tennista:  sollevate gli oggetti con il palmo delle mani rivolto verso il corpo; fate esercizi che rafforzino il gomito utilizzando pesi con le mani; con il gomito piegato e il palmo verso il basso, piegate ripetutamente il polso e smettete se sentite dolore; stirate i muscoli coinvolti prima di iniziare un’attività potenzialmente stressante afferrando la punta delle dita e tirandola indietro verso il corpo con delicatezza, ma con decisione.

Tenete le braccia completamente estese e il palmo delle mani verso l’esterno.
Per evitare le recidive: interrompete o modificate le attività che forzano l’articolazione del gomito. Se dovete continuare, cercate di riscaldarvi per 10 minuti o più prima di iniziare qualsiasi attività che implichi l’uso del braccio e applicate ghiaccio al termine. Interrompete il più frequentemente possibile; provate ad avvolgere una benda intorno al braccio subito sotto il gomito.

Se vi sembra che questo supporto vi aiuti a sollevare oggetti come un libro pesante, continuate. Accertatevi che questa benda non interrompa la circolazione né impedisca la guarigione; è meglio utilizzarla dopo la scomparsa dei sintomi.