Tumore (cancro) dell'utero

Tumore (cancro) dell’utero: sintomi, cura, cause, terapia, diagnosi e prevenzione

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Sviluppo del tumore dell’utero

Durante gli anni di vita fertile, ogni mese, la membrana dell’utero chiamata endometrio prepara uno strato spesso di tessuto necessario ad accogliere l’ovulo fecondato. Se non si verifica la fecondazione, questo strato aggiuntivo di tessuto si stacca determinando la mestruazione. Dopo la menopausa le cellule dell’endometrio vengono sottoposte al rischio di diventare neoplastiche. Fortunatamente la maggior parte dei tumori dell’utero cresce lentamente ed è facilmente curabile.

Sintomi del tumore dell’utero

Il cancro dell’utero non dà sintomi nelle fasi iniziali; questi, di solito, compaiono quando la neoplasia incomincia a crescere; il 5% delle donne con questa patologia non ha sintomi finché si verifica la disseminazione ad altri organi. La sintomatologia più frequente comporta: emorragie vaginali anomale.

Prima della menopausa questo significa mestruazioni abbondanti o sanguinamenti nell’intervallo tra i cicli. Dopo la menopausa significa qualunque perdita ematica vaginale, a meno che la donna sia sottoposta ad una terapia ormonale sostitutiva che, in menopausa, può determinare mensilmente delle emorragie che assomigliano a mestruazioni e che possono mascherare i sintomi del cancro dell’utero; qualsiasi emorragia dovrebbe essere segnalata ad un medico; secrezioni vaginali che variano dal rosa acquoso a dense, scure e maleodoranti; aumento di dimensioni dell’utero valutabile alla visita ginecologica; perdita di peso inspiegabile; debolezza e dolori nei quadranti addominali inferiori, alla schiena, oppure alle gambe. Questi sintomi si verificano quando il cancro si è diffuso o ha metastasizzato ad altri organi.

Rivolgetevi al medico se…

Si verificano emorragie o secrezioni vaginali anomale. Un sanguinamento anormale non è sintomo di menopausa. Il cancro dell’utero di solito non si verifica prima della menopausa, ma può comparire nel periodo che corrisponde all’inizio della menopausa.

Nelle donne in età fertile, la mucosa dell’utero, l’endometrio, si ispessisce ogni mese per prepararsi ad accogliere l’uovo fecondato. Se non si verifica la fecondazione, gli strati aggiuntivi di tessuto e di sangue si staccano e vengono eliminati con la mestruazione. Varie patologie, sia benigne che maligne, possono interessare l’utero. I fibromi della parete dell’utero sono benigni, non tendono a trasformarsi in senso maligno e le donne con questi noduli non sono a rischio maggiore di sviluppare il cancro dell’utero. L’iperplasia dell’endometrio è la più grave delle patologie benigne dell’utero e talvolta può evolvere in cancro (vedi alla voce Endometriosi).

La maggior parte dei casi del cancro dell’utero inizia nell’endometrio e quindi viene chiamata cancro endometriale o carcinoma endometriale. Il sarcoma dell’utero è più aggressivo e cresce nella parete muscolare; rappresenta meno del 5% di tutti casi. Solo il cancro dell’edometrio verrà descritto qui di seguito. Se non trattato, il cancro dell’endometrio può attraversare la parete uterina, invadere la vescica o il retto, oppure può disseminare verso la vagina, le tube di Falloppio, le ovaie e altri organi più lontani. Fortunatamente la crescita di questa neoplasia è lenta e di solito la diagnosi avviene prima che le metastasi colpiscano organi distanti.

Cause del tumore dell’utero

Tra i soggetti a maggior rischio vi sono le donne in menopausa che hanno avuto un menarca precoce o una menopausa ritardata, quelle che soffrono di obesità, diabete, oppure ipertensione, quelle che non hanno figli o ne hanno avuti pochi, quelle con una storia personale di infertilità, cicli mestruali irregolari oppure iperplasia dell’endometrio. Coloro che assumono farmaci come il tamoxifene per il trattamento del cancro del seno, hanno un rischio lievemente superiore mentre chi non ha assunto la pillola anticoncezionale ha un rischio doppio di sviluppare questa malattia dopo la menopausa rispetto alle donne che l’hanno assunta.

La suscettibilità al cancro dell’endometrio dipende da quanto l’endometrio sia stato esposto a una quota di estrogeni “non controbilanciata” da progesterone. La spiegazione è semplice: gli estrogeni stimolano la duplicazione cellulare mentre il progesterone la sopprime ed è noto che la possibilità di avere mutazioni cancerogene delle cellule aumenta concomitantemente al numero di divisioni delle cellule. Le terapie ormonali sostitutive per le donne in menopausa contengono basse dosi di estrogeni combinate con il progesterone e quindi il rischio di cancro dell’endometrio è minimo, ma è comunque richiesto il controllo.

Diagnosi del tumore dell’utero

Il Pap test è una procedura di screening per il cancro del collo dell’utero perché può individuare un certo numero di tumori dell’utero in fase presintomatica. Se la biopsia dei tessuti conferma la diagnosi, saranno necessarie analisi per immagini, analisi del sangue e alla fine anche l’intervento chirurgico per stabilire lo stadio della malattia.

Terapia e cura del tumore dell’utero

La medicina convenzionale cura con successo la maggior parte delle pazienti con questa patologia. Il tipo di trattamento dipende dallo stadio del tumore, dall’età della paziente e dalle sue condizioni cliniche generali.

Per aiutare le pazienti ad affrontare le implicazioni emotive che dipendono dalla diagnosi di cancro dell’utero, si consiglia la partecipazione a gruppi di supporto. La psicoterapia è utile per le donne in premenopausa che vanno incontro a crisi depressive in seguito all’intervento di isterectomia che comporta l’impossibilità permanente di avere altri figli.

Medicina convenzionale

L’intervento chirurgico è il trattamento standard per i casi di cancro dell’utero che non hanno dato metastasi o disseminazioni. La terapia di scelta per il cancro dell’endometrio precoce è l’isterectomia totale che prevede l’asportazione di utero, cervice, ovaie, tube di Falloppio. Questa procedura di asportazione estesa può essere sufficiente per curare i tumori in stadio precoce ed evitare le recidive. Se la malattia si è già diffusa oltre l’utero, sarà necessaria la radioterapia dopo l’intervento per distruggere le cellule neoplastiche residue.

Alcuni medici suggeriscono la radioterapia anche quando un tumore non disseminato è di dimensioni già importanti. Le pazienti con metastasi di solito vengono sottoposte a terapia ormonale per rallentare la crescita tumorale. La radioterapia e la chemioterapia sono suggerite per ridurre il numero e le dimensioni dei noduli metastatici. Questi trattamenti raramente curano, ma possono prolungare la vita e alleviare i sintomi. Nel caso in cui queste terapie riescano a distruggere i tumori in organi distanti e il cancro primitivo sia limitato agli organi urogenitali, verrà consigliato l’intervento chirurgico.

Le pazienti in remissione vengono sottoposte a visite di controllo ravvicinate nei mesi per diversi anni. La recidiva di solito si verifica entro i primi 3 anni e se viene diagnosticata precocemente può essere curata in modo efficace con la radioterapia aggressiva o con un intervento chirurgico (vedi alla voce Cancro per ulteriori informazioni sui trattamenti).

Prevenzione del tumore dell’utero

Fate un Pap test e una visita ginecologica ogni anno. Se siete in età fertile, discutete con il ginecologo l’eventuale uso della pillola. Mantenete sotto controllo il peso corporeo con esercizi fisici regolari e una dieta povera di grassi.